Onykia robusta, also known as the robust clubhook squid and often cited by the older name Moroteuthis robusta,[3][4][5][6][7] is a species of squid in the family Onychoteuthidae. Reaching a mantle length of 2 m (6.6 ft),[8] it is the largest member of its family and one of the largest of all cephalopods. The tentacular clubs are slender, containing 15–18 club hooks. Arms of the species contain 50–60 suckers, and grow to 90–100% of the mantle length. It is found primarily in the boreal to Temperate Northern Pacific.
Some time before 1993, a large individual of O. robusta was photographed by Japanese diver Kubota H.[8] in shallow water off southern Japan.[9] In this image, the animal, which appears to be sick or dying, is shown with a diver, although the use of a wide-angle lens exaggerates its size.[9] A video of the same squid appears in a Japanese made-for-television film.[9] The image was published in the 1993 book European Seashells by Guido T. Poppe and Goto Yoshihiro, where it was identified as Architeuthis dux, the giant squid, and said to have been taken in the North Atlantic.[10] If true, this image would represent the earliest known photograph of a live giant squid.[9]
In The Search for the Giant Squid (1998), Richard Ellis wrote of this photograph:[9]
"For a moment, I thought that some obscure photograph had captured the most elusive image in natural history. Fortunately for those who have devoted their lives to searching for Architeuthis, this was only an aberration, a case of mistaken identity."
More than a decade later, the first photographs of a true live giant squid in the wild were taken, on September 30, 2004.[11]
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(help) Onykia robusta, also known as the robust clubhook squid and often cited by the older name Moroteuthis robusta, is a species of squid in the family Onychoteuthidae. Reaching a mantle length of 2 m (6.6 ft), it is the largest member of its family and one of the largest of all cephalopods. The tentacular clubs are slender, containing 15–18 club hooks. Arms of the species contain 50–60 suckers, and grow to 90–100% of the mantle length. It is found primarily in the boreal to Temperate Northern Pacific.
Moroteuthis robusta
Le calmar robuste (Moroteuthis robusta) est une espèce de calmars de la famille des Onychoteuthidés originaire principalement des eaux tempérées du nord du Pacifique. C'est la troisième plus grande espèce de calmars après le calmar colossal et les calmars géants, et la plus importante du genre Moroteuthis, atteignant une longueur de 2 m. Les tentacules sont minces avec 15 à 18 crochets. Les bras possèdent 40 à 50 ventouses.
Moroteuthis robusta
Le calmar robuste (Moroteuthis robusta) est une espèce de calmars de la famille des Onychoteuthidés originaire principalement des eaux tempérées du nord du Pacifique. C'est la troisième plus grande espèce de calmars après le calmar colossal et les calmars géants, et la plus importante du genre Moroteuthis, atteignant une longueur de 2 m. Les tentacules sont minces avec 15 à 18 crochets. Les bras possèdent 40 à 50 ventouses.
Onykia robusta (Verrill, 1876), spesso nota con il nome desueto di Moroteuthis robustus, è una specie di calamaro della famiglia degli Onicoteutidi[2][3][4][5][6]. Con una lunghezza massima a noi nota di 5,7 metri, è il gigante della sua famiglia, nonché uno dei calamari più grandi[7]; non ha un nome comune, ma talvolta è chiamata calamaro gigante del Pacifico[8].
Come tutti i membri della sua famiglia, questa specie è caratterizzata dalla presenza di uncini sulle due estremità claviformi dei tentacoli, in numero di 15-18 uncini ciascuna. I tentacoli, invece, presentano 50-60 ventose e raggiungono una lunghezza pari al 90-100% di quella del mantello. Oltre alle pinne laterali, è munita di una «coda» appuntita che si estende oltre le pinne[8].
È diffusa dal Pacifico settentrionale alla California e al Giappone, incluse le regioni dell'Alaska e delle isole Aleutine. Anche l'Architeuthis è presente in queste acque, ma i ritrovamenti nel Pacifico settentrionale sono stati rari. Quindi, se un grosso calamaro viene segnalato in questa zona, è più probabile che si tratti di un'Onykia robusta. Nel 1873, descrivendo alcuni cefalopodi delle Aleutine, W. H. Dall, della Smithsonian, scrisse che alcune «seppie giganti» erano finite a riva a Unalaska. Una, precisò, era «forse un Onychoteuthis bergii, un esemplare che dall'estremità posteriore del corpo a quelle dei tentacoli mutilati misurava 280 metri, aveva una circonferenza di quasi un metro e pesava quasi 90 chili»[9]. In questa zona esiste in effetti un calamaro chiamato Onychoteuthis borealijaponica, ma il suo mantello raggiunge una lunghezza massima di 38 centimetri, ed è quindi probabile che la specie descritta da Dall fosse un'Onykia robusta[8].
È una specie oceanica che vive nei pressi del fondale e in acque pelagiche. Si nutre di altri invertebrati, quali ricci cuoriformi bentonici (ad esempio Briaster townsendi) e meduse pelagiche (ad esempio Velella velella)[1].
Nell'area del Pacifico settentrionale, Onykia robusta è notoriamente uno dei cibi preferiti del capodoglio: verso la metà del secolo scorso quella stessa zona era molto frequentata dalle baleniere giapponesi e russe, ed è stato quindi possibile esaminare il contenuto dello stomaco dei cetacei catturati. In uno studio dei calamari recuperati dallo stomaco dei capodogli del mare di Bering e del golfo dell'Alaska, Okutani e Nemoto scoprirono che Onykia robusta era l'alimento preferito dai capodogli di quelle zone. Hanno scritto: «A causa delle sue grandi dimensioni, della variegatura rossiccia e della pelle increspata, questa specie è facilmente distinguibile nelle osservazioni condotte sulle navi-fattoria. Uno degli esemplari riportati a terra aveva una lunghezza totale di 70 centimetri»[10].
Si ritiene che il calamaro gigante del Pacifico viva vicino al fondo, a profondità che vanno dai 200 ai 600 metri, benché Hochberg e Fields abbiano riferito che è stato visto «occasionalmente nuotare in superficie o intrappolato nella risacca»[11].
«Lo stomaco dei capodogli catturati al largo della California e della Columbia Britannica» scrisse Dale Rice nel 1978, «contiene perlopiù esemplari di Moroteuthis robustus [Onykia robusta]. Ne ho misurati alcuni che erano 1,3 metri dalla coda al bordo anteriore del mantello e 3,4 metri coi tentacoli inclusi»[12]. Come l'Architeuthis, questa specie ha ioni ammonio anziché ioni sodio nel tessuto muscolare, il che spiega la bassa densità e il gusto amaro. In effetti, il contenuto di ammonio di questi calamari può essere uno dei fattori che contribuisce a renderli una delle vittime preferite dei capodogli. Essendo idrostaticamente neutri, possono restare immobili nelle correnti ascensionali; questa loro proprietà potrebbe essere collegata alle tecniche di caccia dei cetacei. È più facile catturare qualcosa che sta fermo, anziché un animale in continuo movimento[8].
Oltre al capodoglio, altre specie che predano ai danni di Onykia robusta sono il callorino dell'Alaska (Callorhinus ursinus) e grossi pesci quali il lemargo del Pacifico (Somniosus pacificus)[1].
In European Seashells, di Guido Poppe e Yoshihiro Goto, pubblicato in Germania nel 1993, c'è una foto che, presumibilmente, raffigura un calamaro gigante e un sub nell'Atlantico settentrionale[13]. Il sub sembra in piedi in un fondale poco profondo. In un film-Tv giapponese, vi sono scene di un sub in acque poco profonde con un grosso calamaro in pessime condizioni di salute. Si tratta chiaramente di un'Onykia robusta: e un raffronto con la foto nel libro di Poppe mostra che si tratta dello stesso animale. Dell'argomento ne ha parlato il biologo marino americano Richard Ellis nel suo libro The Search for the Giant Squid (1998):
«Ho cercato, senza riuscirvi, a rintracciare la fotografia e il fotografo. Infine, dopo aver chiesto a Guido Poppe il nome del fotografo, ho appreso che la foto era stata acquistata dall'editore (Hemmen di Wiesbaden) dall'agenzia IKAN di Francoforte. Alle mie domande hanno risposto con questa lettera: «Il calamaro gigante nel libro della Hemmen è stato fotografato nel Giappone meridionale da un fotografo di cui siamo gli agenti. Ma dubito che l'identificazione dell'Architeuthis dux sia valida [...] Spero che lei si renda conto che l'animale non è grande quanto appare per via dell'impiego del grandangolare»[8].»
Si trattava solamente di un equivoco, un caso di errata identificazione; bisognerà aspettare più di dieci anni prima che si riuscisse a fotografare un esemplare vivente di calamaro gigante il 30 settembre 2004[14]
Onykia robusta (Verrill, 1876), spesso nota con il nome desueto di Moroteuthis robustus, è una specie di calamaro della famiglia degli Onicoteutidi. Con una lunghezza massima a noi nota di 5,7 metri, è il gigante della sua famiglia, nonché uno dei calamari più grandi; non ha un nome comune, ma talvolta è chiamata calamaro gigante del Pacifico.
Onykia robusta is een inktvissensoort uit de familie van de Onychoteuthidae.[1] De wetenschappelijke naam van de soort is voor het eerst geldig gepubliceerd in 1876 door Verrill.
Bronnen, noten en/of referentiesOnykia robusta, thường được trích dẫn bằng tên cũ Moroteuthis robusta,[1][2][3][4][5] là một loài mực trong họ Onychoteuthidae. Nang loài này dài đến 2m, nó là thành viên lớn nhất trong họ và một trong những động vật thân mềm lớn nhất.
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Onykia robusta, thường được trích dẫn bằng tên cũ Moroteuthis robusta, là một loài mực trong họ Onychoteuthidae. Nang loài này dài đến 2m, nó là thành viên lớn nhất trong họ và một trong những động vật thân mềm lớn nhất.
ニュウドウイカ(入道烏賊、Onykia robusta)はツツイカ目ツメイカ科に属するイカの一種。古い学名 Moroteuthis robusta の名で呼ばれることもある[1][2][3][4][5]。
北太平洋広域に分布し、日本の東北以北から、カナダ北部太平洋の冷水域に分布[6]。
沖合の表層から中層域を住処にしている。
外套長は2mに達し、コビトツメイカダマシ属の中では最大種、イカ全体で見てもダイオウホウズキイカ・ダイオウイカに次いで3番目に大きな種である[7]。触腕を伸ばすと6m近くにもなり、日本近海に生息するイカではダイオウイカに匹敵する巨大種となる。
体型はスルメイカに似ているが、巨大であることと、触腕が真っ直ぐ鞭状に伸び、吸盤部分に科名が示すように3cmほどのかぎ爪がある[8]。鉤爪は36個で2列に並んでいる[6]。
腕には50-60個の吸盤があり、長さは外套長の90–100 % 。
体色は赤褐色で、死ぬと体表が剥げて白色になる。
深度数百メートルの深海に住んでいるので、詳しい生態は不明。長い触手で他の深海性のイカや、深海魚を捕食しているとされる。
時折傷ついたり、産卵後の弱った個体などが、浅海に希に目撃されたり、死体が浜に打ち上げられる事もある[9]。巨大なイカなので、ダイオウイカと共にマッコウクジラの重要な餌となっている[6]。
深海イカ特有の塩化アンモニウムを大量に含み、それを浮力にしているために肉質は非常にしょっぱく、他の巨大イカ同様に食用には向かない。
南日本の浅海域で[10]1993年以前に、大型の本種個体の写真が H. Kubota によって撮影された[7]。この写真は死にかけの個体をダイバーとともに、広角レンズで誇張して撮影したものだった[10]。1993年にGuido T. Poppeと後藤芳央によって出版された European Seashells の中で、この写真はダイオウイカ (Architeuthis dux)として紹介された[11]。
2004年9月30日に最初の生きたダイオウイカが撮影されるまで、十年以上にわたってこの写真は生きたダイオウイカを捉えた最初の写真だと考えられていた[12]。