La murena[2] (Muraena helena Linnaeus, 1758) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Muraenidae.
È diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Atlantico orientale (dal sud dell'Inghilterra fino al Senegal, comprendendo le zone costiere di Azzorre, Madera, Isole Canarie, e Capo Verde)[3]. È comune nel Mediterraneo e nei mari italiani[4] eccetto che nel nord del mar Adriatico[5].
Popola fondali scogliosi o corallini privi di sedimentazione e ricchi di anfratti a profondità tra 5 e 50 metri. Gli individui giovanili si trovano spesso in acque bassissime[6].
Come tutti gli anguilliformi la murena presenta corpo serpentiforme e pinna dorsale, caudale e anale unite in una pinna mediana continua. Il corpo è piuttosto massiccio e relativamente compresso ai lati per tutta la sua lunghezza, la sezione del corpo è ovale e non rotondeggiante come, ad esempio, nell'anguilla. Gli occhi sono abbastanza piccoli; la bocca è molto ampia e armata di denti lunghi e appuntiti rivolti all'indietro. La narice posteriore è dotata di un tubulo ed è situata davanti all'occhio. L'apertura branchiale è piccola, rotondeggiante, situata appena dietro la testa. La pinna dorsale inizia subito dietro agli occhi; la pinna anale ha la sua origine leggermente più indietro della metà del corpo. In questa specie sono assenti le pinne ventrali (come in tutti gli anguilliformi) e le pinne pettorali. Manca inoltre la lingua. La pelle è viscida e priva di scaglie visibili[4][5][6].
Il colore di fondo è bruno scuro o quasi nero completamente cosparso di macchie giallastre di forma, numero e dimensioni estremamente variabili[4].
La taglia massima è di 150 cm, la misura più comune è di circa 80 cm[3].
È un pesce notturno e territoriale[3] che trascorre le ore di luce nascosto in tana[5].
Si nutre di pesci, crostacei e molluschi[4], soprattutto cefalopodi. Caccia di notte serpeggiando tra gli scogli e ricercando le prede con l'olfatto molto sviluppato[5].
La riproduzione avviene in estate. Le larve sono leptocefali[4].
La murena si cattura soprattutto con nassa e palamiti. Abbocca con facilità alle lenze, soprattutto di notte, e spesso trancia il terminale con i denti. È anche preda frequente dei pescatori subacquei. Le carni sono buone ma ricche di lische[5].
La murena può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità[3]. È particolarmente rischiosa l'abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani[6]. Il morso della murena è molto doloroso[5] ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva[7]. Tossine in grado di provocare l'emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l'anguilla e il grongo. Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell'uomo mentre sono innocue per ingestione. Vengono comunque inattivate dalla cottura[7]. Circolano sul conto di questo animale dall'aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell'Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana[5].
La murena (Muraena helena Linnaeus, 1758) è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Muraenidae.