I rettiliomorfi (Reptiliomorpha) comprendono tutti i tetrapodi esclusi gli anfibi, che sono caratterizzati da caratteri che si svincolano dall'ambiente acquatico per adattarsi all'ambiente terrestre.
Il nome Reptiliomorpha fu coniato da Gunnar Säve-Söderbergh per designare vari gruppi di anfibi labirintodonti del tardo Paleozoico. Il termine, che significa "simili a rettili", fu in breve tempo accantonato in favore di Anthracosauria, coniato da Alfred Sherwood Romer e rimasto in vigore fino ad anni recenti.
Nel 1956, in ogni caso, Friedrich von Huene incluse nel superordine dei rettiliomorfi vari rettili anapsidi e anfibi. Nel gruppo vennero inclusi così i seguenti ordini: 1. Anthracosauria, 2. Seymouriamorpha, 3. Microsauria, 4. Diadectomorpha, 5. Procolophonia, 6. Pareiasauria, 7. Captorhinidia, 8. Testudinata.
Nel 1997 il superordine fu adattato in senso cladistico e conseguentemente reso gruppo gemello dei Batrachomorpha. Più recentemente, il superordine è stato riadattato; è da notare il fatto che al suo interno siano compresi rettili e mammiferi ma non gli anfibi veri e propri.
Durante il Carbonifero ed il Permiano, i tetrapodi andarono incontro ad un'evoluzione esplosiva che portò ad un estremo ad animali come Archeria o Eogyrinus, con piccole zampe e corpo serpentiforme, all'altro animali come Seymouria, Limnoscelis o Diadectes, che somigliavano talmente a dei rettili da essere stati per molto tempo inclusi fra i sauropsidi. GIà a metà del Permiano le forme terrestri si erano tutte estinte, mentre le forme acquatiche prosperarono fino alla fine di questo periodo, anzi, i croniosuchidi sopravvissero all'estinzione di massa del Permiano, estinguendosi solo all'inizio del Triassico. In seguito, a prosperare fino a dominare il mondo sarà un ramo dei Reptiliomorpha: gli Amniota.
La prima classificazione di questi animali fu fatta da Laurin & Reisz nel 1997:
Superclasse Tetrapoda
I rettiliomorfi (Reptiliomorpha) comprendono tutti i tetrapodi esclusi gli anfibi, che sono caratterizzati da caratteri che si svincolano dall'ambiente acquatico per adattarsi all'ambiente terrestre.