Suillus luteus (L.) Roussel, Fl. Calvados, Edn 2 1: 34 (1796) è un fungo, considerato una delle migliori specie del genere Suillus.
Fino a 12 cm, carnoso, dapprima umbonato ottuso, poi emisferico e convesso, infine aperto
Minuti, rotondi, di colore giallo, immutabuli al tatto.
Lunghi fino a 12 mm, adnati o leggermente decorrenti, di colore giallo.
4-7 x 1,2–3 cm, tozzo, cilindrico, talvolta irregolare, leggermente allargato alla base, biancastro, ornato all'apice con un fine reticolo giallo, sotto l'anello ornato con fine punteggiatura gialla
Ampio, membranoso; di colore bianco-sporco.
Bianco-sporco con qualche tonalità di giallo, immutabile al taglio, soda, poi subito molle e morbida quando il fungo è giovane e fibrosa nel gambo.
7-9,2 x 3-4 µm, ellissoidali, color ocra in massa.
Gregario, fruttifica in estate-autunno, nei boschi di conifere.
Come per tutte le specie del genere Suillus, si raccomanda di asportare la cuticola dal cappello, in quanto può risultare indigesta se non lassativa.
Per una migliore resa gastronomica, i carpofori non devono essere stati surgelati in precedenza; in caso contrario le qualità organolettiche di questo fungo diventano assai mediocri.
In Italia è una specie commercializzabile e molto apprezzata in alcune regioni del nord, anche se spesso viene confuso col meno raro Suillus Granulatus.
Ad ogni modo, mentre nel Nord è come detto apprezzato, altra idea di questo fungo hanno i meridionali, per via delle carni che tendono a spappolarsi in cottura, con il risultato di essere considerato non edibile ed inadatto alla cottura, ed a venir scartato. Si tratta dunque di un fungo consumato, de facto, solo sopra la linea Gotica.
Dal latino luteus = "giallo", per via del colore di pori e gambo.
Suillus luteus (L.) Roussel, Fl. Calvados, Edn 2 1: 34 (1796) è un fungo, considerato una delle migliori specie del genere Suillus.